




“L'Altra Montagna. Le Dolomiti del silenzio” è un progetto di ricerca-azione che utilizza metodologie partecipative per coinvolgere le comunità che abitano i paesi di montagna e propone prodotti di comunicazione turistica nuovi, basati sul riconoscimento degli elementi identificativi di un luogo da parte di chi lo vive. Tutto questo, in linea con una pratica di turismo sostenibile, integrato e rispettoso del contesto ambientale, sociale e culturale.
La terza edizione del progetto L’Altra Montagna ha interessato i comuni di Forni di Sotto (UD) e Claut (PN) ed è stata il frutto di una collaborazione: l’ indagine antropologica condotta da ISOIPSE è stata sviluppata da PAN attraverso interventi artistici site specific e online.



Margen Alpen Adria nasce nel 2013 nell’area di confine italo-sloveno, tra le Valli del Natisone e la regione della Goriška.
L’obiettivo del progetto è documentare gli elementi di dis/connessione dei territori che si trovano lungo i confini, creando un archivio multimediale di tracce audiovisive, e interventi artistici site specific.
Questi sono creati a partire dai materiali raccolti lungo il percorso e ispirati dagli incontri fortuiti, oltre che dalle ricerche riguardo alle aree attraversate. Il tema del gioco ha un ruolo fondamentale nella concezione degli interventi, che hanno in particolare l’obiettivo di stimolare il coinvolgimento dei residenti / visitatori del luogo e generare riflessioni soprattutto in relazione alla tematica del confine.
Radio Student di Ljubljana, partner del progetto, ha diffuso on air la composizione attraverso il network Radia.



Il progetto consiste in molteplici installazioni audiovisive nell'ambito della mostra L’offensiva di carta, esposizione sulla Grande Guerra attraverso i documenti della collezione Luxardo, che ha avuto luogo nella primavera 2017, presso la sede del Castello di Udine dei Civici Musei.
Che significato ha oggi riflettere su un periodo storico come la Prima Guerra Mondiale? E come tradurre in suono musica e immagini queste riflessioni? Queste alcune delle domande alla base del lavoro di composizione di The Mechanical Tales, che si declina in molteplici installazioni audiovisive.
Gli affreschi di Pomponio Amalteo nel Salone del Parlamento e il fumetto dell’illustratore canadese Joe Sacco The Great War: July 1, 1916: The First Day of the Battle of the Somme: An Illustrated Panorama, sono stati i due principali soggetti attraverso i quali la composizione audiovisiva ha creato punti di connessione e di contrasto, avvicinando due dimensioni apparentemente distanti.



Naši zvoni, o Le nostre campane, è la performance presentata all’interno della Grotta di San Giovanni d'Antro durante la seconda edizione del festival “Valli del Natisone - Through Landscape" del 2017, che racconta l’incontro tra i cantori spontanei Nediški Puobi di Cicigolis e il gruppo The Mechanical Tales.
Il progetto avvicina il canto spontaneo del coro alla musica sperimentale della band, sviluppandosi attraverso scambi periodici tra cantori e musicisti nell'arco di una stagione, per culminare nell’incontro performativo tra queste due realtà.
La grotta, luogo di riti magici e di culto sin dall’epoca precristiana, offre un punto di osservazione bidirezionale: verso il cielo – nel passato è stata anche specola, oltre che punto di osservazione per la difesa del territorio – e verso il suo interno – offrendo all’esplorazione il suo vasto e, in parte sconosciuto, ventre sotterraneo.



RI/RS - dall’iscrizione presente sui ceppi di confine: Repubblica Italiana/Repubblica Slovena - è una mostra diffusa e una performance audiovisiva presentata nella località di Drenchia, nell'ambito del progetto "Valli del Natisone - Through Landscape" nel 2016.
Il lavoro, che unisce l’indagine sonora di The Mechanical Tales e quella visuale dell’artista Eleonora Sovrani, è stato sviluppato attraverso l’esplorazione delle aree sul confine italo-sloveno, in particolare quelle dei piccoli paesi in via d’abbandono, e attraverso la raccolta di testimonianze dei rari abitanti del luogo e di esperti di storia locale.
Nell’ambito della mostra diffusa, vedute e architetture speculari sono stati inseriti nel paesaggio omologo dall’altra parte del confine.




L’Osservatorio Panoramico è un’architettura temporanea, un padiglione in legno da cui contemplare la specificità del territorio del Friuli Venezia Giulia.
Dal monte Kolovrat, sul confine italo-sloveno, la vista si estende fino al mare inquadrando la linea dell’orizzonte e sud e le Alpi con il monte Krn a nord. Si tratta di uno spazio intimo, un cannocchiale visivo da cui poter godere della bellezza del paesaggio. L’architettura si integra nella natura mutevole delle varie stagioni dell’anno e il legno reagisce alle diverse condizioni climatiche.
La posizione sul confine, con le due aperture principali sul territorio italiano e su quello sloveno, vuole anche essere motivo di riflessione sul rapporto tra i due popoli.